Итальянский перевод статьи «Антиутопия, становящаяся реальностью»
In occasione del centenario della stesura del romanzo “Noi” di Evgenij Zamjatin
Le distopie letterarie sono un genere molto giovane. Ed è nato esattamente un secolo fa, nel 1920, quando il romanzo “Noi” è stato scritto dallo scrittore russo Evgenij Zamjatin. Da lì a poco sono apparse altre famose distopie: “Kotlovan” (1930) di AndrejPlatonov, “Il mondo nuovo” (1932) di Aldous Huxley, “Guerra delle salamandre” (1936) diKarel Čapek, “La fattoria degli animali” (1945) e “1984 “(1948) di George Orwell, “Fahrenheit 451″(1953) diRay Bradbury e altre.
Secondo la mia opinione di lettore, tutte le opere letterarie possono essere divise in due sezioni. Le prime – quelle che invecchiano nello spirito come il vino, che alla fine si trasforma in aceto. La seconda: quelle che diventano più rilevanti nel tempo. Parlando con riserva, le prime sono il 99 percento, le seconde l’1 percento. Ed ecco che il romanzo “Noi” di Zamjatinfa specificamente riferimento alla seconda categoria.
Per Zamjatin non è stato possibile pubblicare il romanzo in patria. Le autorità hanno visto nell’opera una critica celata al sistema esistente. Alla fine, il romanzo “Noi” è stato pubblicato in Inglese, a New York, nel 1925, quindi in Ceco (1927) e in Francese (1929). Il testo completo del romanzo “Noi” è stato pubblicato per la prima volta in Russo, nel 1952, presso l’americana Chechov Publishing House(New York), in Russia solamente nel 1988.
Nel romanzo sono rappresentati gli eventi di un lontano futuro – circa 32 secoli. Il romanzo contiene 40 appunti del diario del protagonista: un matematico e ingegnere, uno dei principali creatori dell’”INTEGRALE”, il veicolo spaziale. Dai suoi documenti apprendiamo che nel XX secolo ha avuto inizio nel mondo la Grande Guerra dei Duecento Anni. Di conseguenza, “sopravvisse solo un quinto della popolazione del globo terrestre. Ma tuttavia – purificata dal sudiciume millenario – la Terra acquistò un volto luminoso e questo quinto [di popolazione] poté godersi la beatitudine nelle abitazioni dello Stato Unico” Il capo principale dello Stato Unico è un personaggio di nome Benefattore. I principali istituti dello Stato Unico sono l’Ufficio dei Guardiani (polizia e servizi speciali) e l’Ufficio Medico (che controlla la salute fisica dei cittadini e il loro stato mentale e psicologico).
Lo Stato Unico può sembrare all’uomo moderno una dittatura, davanti alla quale svaniscono tutti gli esperimenti di rivoluzione. Tuttavia, dal punto di vista dei maggiorenti e dei comuni cittadini delloStato Unico, si tratta di una società altamente organizzata con rigida disciplina e ordine. Qui tutti vivono come formiche in un formicaio o api in un alveare. Proprio come una formica non può vivere al di fuori del formicaio, così un cittadino dello Stato Uniconon può esistere al di fuori del collettivo.Il dogma principale di ogni cittadino dello Stato Unico è:
“Io” è del diavolo, “noi” è di Dio”.
Da qui il titolo del romanzo – “Noi”. Lo Stato Unico è un esempio di un modello di Stato totalitario, in cui una piccola sommità gestisce un gregge docile, e ogni membro di questo gregge si sente felice, provando gratitudine verso i propri superiori. Lo Stato Unico, dal punto di vista dei suoi superiori, anche se è totalitario, tuttavia non è crudele. Anzi, ha un volto umano. Perché il suo obiettivo principale è la felicità di tutti i cittadini. Sono soddisfatti con successo due bisogni fondamentali del cittadino: con il cibo e il sesso. Tutti i prodotti alimentari sono fatti conla nafta e i cittadini dello Stato Unico hanno letto informazioni sul pane solo nei libri antichi. I bisogni di carattere sessuale sono soddisfatti per mezzo di contatti,di rappresentanti di sesso diverso, controllati dallo Stato, mentre i contatti non dovrebbero portare al costituire un’istituzione arcaica come la famiglia e alla nascita accidentale di bambini. Un singolo uomo non dovrebbe appartenere a una singola donna e viceversa. Devono appartenere alla società “noi”.Lo stesso vale anche per i bambini, nati con il permesso delle autorità, devono appartenere allo Stato Unico. La soddisfazione dei bisogni di base dovrebbe essere in abbondanza e, se abbondante, i desideri corrispondenti scompaiono o diventano insignificanti. Questa non è felicità? Una dei personaggi femminili conclude: “Dopo tutto, i desideri sono dolorosi, vero? Ed è chiaro: di felicità – quando non ci sono più desideri, non ce n’è più … “
Alcuni cittadini, tuttavia, oltre ai bisogni di base, hanno alcuni strani bisogni e desideri, per nulla fisiologici. Per non avere bisogni e desideri non essenziali, è necessario “modificare” la persona, rimuovere da essa ciò che non è essenziale, il che impedisce di vivere. Ad esempio, la coscienza, i sentimenti, la fantasia. C’è l’Ufficio Medico nello Stato Unico che aiuta i cittadini a sbarazzarsi delle vestigia degli antenati selvaggi. Quindi, nello Stato Unico la Grande Operazione viene eseguita per estrarre dal cervello umano il centro della fantasia.
Il protagonista principale del romanzo, essendo un matematico, capisce perfettamente come massimizzare la gioia. Definisce la gioia come una frazione, nel cui numeratore vi è la felicità, e nel denominatore vi è l’invidia. Per massimizzare la quantità di gioia nello Stato Unico, bisogna minimizzare l’invidia. E il modo più semplice per minimizzarla è rendere tutti assolutamente identici, uguali. In tutti i sensi –quello materiale, sociale e persino fisiologico. L’Ufficio Medico lavora per garantire che tutti siano uguali, usando per questo la genetica, regolando il processo di procreazione.
Lo Stato Unico funziona alla perfezione. Anche gli antichi, come loro ritenevano, avevano i loro Stati. Ma era possibile parlarne, in quanto Stati, se periodicamente si verificavano crisi, rivolte, guerre civili e rivoluzioni? Ciò era una parodia dello Stato! E lo Stato Unico funziona come un meccanismo perfetto. Un’altra denominazione per lo Stato Unico è “la Macchina”. Il funzionamento della macchina è assicurato con l’aiuto delle Tavole delle ore, un chiaro programma della vita di ciascun membro dello Stato Unico e del formicaio nel suo insieme. Il protagonista non smette mai di essere sorpreso dalla natura selvaggia degli antichi: vivevano come preferivano; la regolamentazione statale della vita era estremamente primitiva.
È vero, ammette il protagonista, anche una Macchina perfetta presenta piccoli inconvenienti: “per fortuna solo di rado. Per fortuna, si tratta solo di minimi incidenti delle componenti: sono facili da riparare senza fermare l’eterno, grande progresso dell’intera Macchina. E per eliminare il bullone che si è piegato – abbiamo la mano esperta e potente del Benefattore, abbiamo l’occhio esperto dei Guardiani …””La mano abile e pesante del Benefattore” a volte preme il pulsante della Macchina del Benefattore – uno speciale mezzo tecnico per giustiziare. Dall’esecuzione rimane solo una pozzanghera di acqua chimicamente pura. La utilizzano per coloro che si differenziano di parecchio dagli standard dello Stato Unico.
Finora, la scienza non è stata ancora in grado di raggiungere una completa unificazione dei membri dello Stato Unico. Ma non sono ammesse gravi deviazioni dalla “media aritmetica”. Nelle annotazioni del protagonista leggiamo: “Siamo la media aritmetica più felice …” Uniformità ovunque: tutti indossano un’unif (uniforme), tutti si radono la testa in maniera liscia (il che a volte rende difficile capire se si tratta di un uomo o di una donna). Anche le condizioni di vita per tutti i membri del formicaio sono le stesse. Quindi, tutti gli appartamenti sono esattamente gli stessi con le loro pareti di vetro e un set austero di mobilio. Tutti i membri del formicaio dello Stato Unico sono privati dei loro nomi, ma vengono assegnati loro valori numerici. Il personaggio principale (che tiene le annotazioni) è designato D-503. Le sue amiche principali hanno i codici O-90 e I-330. Nel romanzo una persona è chiamata con un numero. La vocale o consonante all’inizio di un numero indica il genere femminile o maschile.
Nello Stato Unico lo sviluppo della tecnologia è a un livello incredibilmente alto. Quindi si conclude la creazione della navicella spaziale, l’INTEGRALE, che deve partire per un viaggio verso i pianeti più lontani. I cittadini usano gli aeromobili (“aero”) per spostarsi nel territorio dello Stato Unico. Le stanze hanno radiotelefoni. Nelle scuole, i robot insegnano ai bambini. Le macchine scrivono la musica. Il cibo è un prodotto della distillazione della nafta (a ogni formica viene data la stessa razione di tale “cibo” sotto forma di alcuni cubetti). La tecnica consente di controllare le persone. In particolare, i cittadini sono monitorati attraverso microfoni nascosti (“membrane”).L’Ufficio Medico ha nel suo arsenale le ultime tecnologie per la diagnosi e la correzione dello stato mentale dei numeri. Si noti che tutti questi attributi tecnici di “civiltà” erano assenti o esotici nel momento in cui Zamjatin stava scrivendo il romanzo. Il taylorismo, come ammette il protagonista, è una delle poche scienze che lo Stato Unico ha preso in prestito dagli antenati selvaggi. Ma, a quanto pare, gli antichi disprezzavano questa scienza: “… come poterono scrivere a quel tempo intere biblioteche su un Kant qualsiasi- e accorgersi a malapena di Taylor – questo profeta che seppe vedere dieci secoli avanti”.Ma poi il personaggio principale afferma, con condiscendenza, che Taylor non ha usato il suo sistema alla massima potenza: “Certo, questo Taylor fu il più geniale degli antichi. È vero, non che non fu in grado di arrivare a diffondere il suo metodo a tutta la vita, a ogni passo, per tutto il giorno – non è stato in grado di integrare il suo sistema da 1 a 24 ore”.
Il protagonista elogia la matematica e i numeri nello Stato Unico: “La tabella delle moltiplicazioni è più saggia, più assoluta dell’antico Dio: lei mai -, capite,mai si sbaglia. E non ci sono cifre più felici che vivono secondo le armoniose leggi eterne della tabella della moltiplicazione. Né esitazione, né errore. La verità è una e il vero cammino è uno; e questa verità è due volte due e questa vera strada è quattro. E non sarebbe assurdo se questi “due”, felici e perfettamente moltiplicati, iniziassero a pensare a una sorta di libertà, cioè chiaramente a un errore?” E il fatto che i cittadini dello Stato Unico siano stati a lungo privati dei nomi, sostituendoli con numeri, sembra che sia giusto al personaggio principale. Il personaggio principale è abituato a tutto ciò che rientra nel suo campo visivo, sottoporre [ciò] alle formule che conosce, “decifrar[lo]”. Quando ha incontrato per la prima volta la sua fidanzata I-330, si è sorpreso a pensare di non poterla “decifrare”: “Ma non lo so – negli occhi o sopracciglia c’è una qualche strana X irritante, e non riesco proprio a comprenderla, a darle espressione cifrata.”La piena capacità della percezione cifrata del mondo circostante ritorna a lui solo dopo che è stato sottoposto alla Grande Operazione, che gli ha rimosso le vestigia dell’anima. D-503 diventa di nuovo un membro a pieno titolo del formicaio, un biorobot.
Le autorità della Russia sovietica hanno vietato la pubblicazione del romanzo “Noi”, vedendovi una caricatura del regime bolscevico. Nell’immagine del Benefattore qualcuno vi ha visto Lenin; dopo un decennio, molti hanno iniziato a pensare che il Benefattore fosse Stalin.Vladimir Majakovskij si è reso immediatamente conto che la caricatura del poeta di Stato R-13 era lui.
Ed ecco che George Orwell, nella sua recensione del romanzo “Noi” (1946) ha notato che Zamjatin“non pensava nemmeno di scegliere il regime sovietico come obiettivo principale della sua satira”. Alcuni lettori e critici credevano che il romanzo riflettesse in larga misura la realtà dell’Inghilterra in quel momento. Dopotutto, Zamjatin ha trascorso molto tempo a nella Nebbiosa Albione, ha conosciuto da vicino la vita dei lavoratori inglesi (ha viaggiato in Inghilterra,come ingegnere presso i cantieri navali, dalla Russia,su ordine della quale lì venivano costruite navi).Nel 1917, Evgenij Zamjatin ha scritto il racconto breve “Gli isolani” – sugli Inglesi. In esso sono già messi in luce alcuni profili del futuro romanzo “Noi”. Il personaggio della vicenda, il vicario Dewley, scrive il libro “Precetti di salvezza forzata”, che è diventato il prototipo delle Tavole delle Ore del romanzo “Noi”. Nel racconto breve, gli Inglesi hanno visto sé stessi e ne hanno vietato la pubblicazione.
Qualche anno dopo, in seguito al fatto che la prima edizione del romanzo è stata pubblicata negli Stati Uniti nel 1925, Zamjatin ha notato: “Gli Americani, che qualche anno fa hanno scritto molto in merito all’edizione newyorchese del mio romanzo, vi hanno visto giustamente critiche al Fordismo”.
In una parola, il romanzo si è rivelato universale. Ogni Stato già allora, cento anni fa, poteva vedere nel romanzo qualcosa di familiare e spiacevole per sé stesso. E lo stesso Evgenij Zamjatin ha detto del romanzo “Noi”: “I recensori miopi hanno visto in questa cosa niente più che un opuscolo politico. Questo, ovviamente, non è vero: questo romanzo è un segnale del pericolo che minaccia l’uomo, l’umanità, a causa del potere ipertrofico delle macchine e il potere dello Stato – non importa quale esso sia”(intervista allo storico francese Georges Lefert nell’aprile 1932).
Lo ripeto ancora una volta: il romanzo “Noi” appartiene a quella categoria di opere d’arte, che negli anni diventano sempre più rilevanti. Molti contemporanei di Zamjatin hanno attribuito questo romanzo al genere della caricatura o del grottesco, credendo che il futuro infinitamente distante dello scrittore servisse solo da copertura per il presente sordido (sovietico, inglese, americano o altro).Tuttavia, ora mi sembra che il romanzo sia più universale, può essere definito un’allegoria, una parabola, un linguaggio figurato. Riguardo a cosa? Riguardo al degrado dell’uomo e dell’umanità. L’unica domanda è: la prossima generazione apprezzerà quest’opera? Oppure, come il protagonista del romanzo D-503, crederà in modo condiscendente e arrogante che il romanzo “Noi” sia il frutto della gente selvaggia dei tempi antichi?
Foto del titolo: Evgenij Zamjatin nel suo ufficio a Leningrado nel 1931- philologist.livejournal.com
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/la-distopia-che-si-fa-realta
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